Francesco Petronelli

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Francesco Petronelli
arcivescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricoperti
 
Nato26 luglio 1880 a Lecce
Ordinato presbitero19 luglio 1903
Nominato vescovo18 gennaio 1903 da papa Leone XIII
Consacrato vescovo26 maggio 1929 dall'arcivescovo Carmelo Patanè
Elevato arcivescovo25 maggio 1939 da papa Pio XII
Deceduto16 giugno 1947 (66 anni) a Trani
 

Francesco Petronelli (Lecce, 26 luglio 1880Trani, 16 giugno 1947) è stato un arcivescovo cattolico italiano.

Carriera ecclesiastica

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Venne ordinato sacerdote il 19 luglio 1903.[1][2][3] Si laureò in Teologia nel 1908, nel 1915 fu nominato parroco della cattedrale di Lecce.[2]

Fu nominato vescovo di Avellino tra il 18[1][3] e il 22 gennaio 1929.[2] Ricevette l'ordinazione episcopale il 26 maggio 1929[1][3] dall'arcivescovo di Otranto Carmelo Patanè, coconsacranti i vescovi Oronzo Luciano Durante (vescovo di San Severo) e Adolfo Verrienti (vescovo titolare di Calinda).[1] Si insediò tra il 28 luglio[1] e il 10 settembre[2] dello stesso anno.

Il 25 maggio 1939 fu nominato arcivescovo di Trani e Barletta[1][2][3] ed amministratore apostolico di Bisceglie.[3]

La sventata fucilazione del 1943

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Durante la seconda guerra mondiale, il monsignore balzò agli onori civili e militari per un episodio occorso nella sua sede episcopale. Il 18 settembre 1943, un commando nazista era in procinto di fucilare cinquanta cittadini tranesi in rappresaglia alla morte di cinque militari tedeschi; l'arcivescovo intervenne insieme al mons. Raffaele Perrone, suo vicario generale, per chiedere clemenza; quando questa fu negata, benedisse i morituri e si posizionò per essere fucilato insieme a loro. Il gesto dissuase i soldati tedeschi dall'eccidio.[2][4][5] L'arcivescovo e il vicario vennero così insigniti della medaglia d'argento al valore militare[5] dal re Vittorio Emanuele III il 7 ottobre 1943.[2]

Morì il 16 giugno 1947.[1][2][5][3] Secondo le cronache locali, la sua camera ardente fu molto accorsata perché i fedeli volevano porgere l'ultimo saluto al cosiddetto "pastore buono".[2]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Avuta conoscenza che un comando avversario stava per procedere, nella sua sede episcopale, alla fucilazione di 50 civili, a titolo di feroce ed ingiusta rappresaglia, interveniva immediatamente per evitarne l’esecuzione. Riuscito vano il suo intervento, impartiva ai morituri la sua benedizione e si poneva dinanzi ad essi, per condividerne la sorte. Con tale eroico esempio di carità cristiana si imponeva al comandante nemico il quale desisteva dal suo barbaro proposito. Trani, 18 settembre 1943»

Altri riconoscimenti

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Nella città di Trani gli sono stati intitolati un circolo didattico[2][6] e una via.[2]

Lapide commemorativa

A Lecce, sua città natale, la casa in cui è nato è segnalata dal 26 agosto 1947 da una lapide di marmo che ne ricorda i meriti,[5] e una limitrofa via del centro storico è stata intitolata al suo nome.

Genealogia episcopale

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La genealogia episcopale è:

  1. ^ a b c d e f g Archbishop Francesco Petronelli - Catholic Hierarchy, su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 27 marzo 2020.
  2. ^ a b c d e f g h i j k Trani Religiosa - Mons. Francesco Petronelli, su tranireligiosa.it. URL consultato il 27 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2020).
  3. ^ a b c d e f (EN) Archbishop Francesco Petronelli, su gcatholic.org. URL consultato il 15 dicembre 2020.
  4. ^ Testimoni della Resistenza - Atlante popolare della memoria, su testimonidellaresistenza.it. URL consultato il 27 marzo 2020.
  5. ^ a b c d Francesco Petronelli, su Chi era Costui?. URL consultato il 27 marzo 2020.
  6. ^ - 2° Circolo Didattico "Mons. Petronelli"

Collegamenti esterni

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Predecessore Vescovo di Avellino Successore
Giuseppe Padula 18 gennaio 1903 - 25 maggio 1939 Guido Luigi Bentivoglio

Predecessore Arcivescovo di Trani e Barletta Successore
Giuseppe Maria Leo 25 maggio 1939 - 16 giugno 1947 Reginaldo Giuseppe Maria Addazi
Controllo di autoritàVIAF (EN90261300 · ISNI (EN0000 0004 1971 7167 · SBN NAPV012059